28 Marzo 2019
Negli ultimi anni, si parla purtroppo quotidianamente di casi di malasanità. Questa situazione, indubbiamente negativa, ha portato a un dibattito vivace sui
diritti del malato n ospedale e non solo.
Non a caso è stata istituita una vera e propria Carta dei Servizi, presente in tutti i nosocomi e finalizzata a rendere il più possibile chiari i diritti dei ricoverati e dei loro familiari.
Cosa dice la Carta dei Servizi presente in ospedale?
Secondo la Carta dei Servizi, tra i principali diritti del malato ricoverato in un nosocomio rientra il fatto di avere a disposizione un medico specifico in grado di fornire informazioni sia a lui, sia ai suoi familiari.
Inoltre, il paziente ha diritto alla visita del medico di famiglia in caso di richiesta da parte del personale ospedaliero.
Da non dimenticare è anche il diritto all’informazione in merito al decorso post operatorio e alle terapie somministrate, per non parlare della consegna di un duplicato della propria cartella clinica entro e non oltre i 30 giorni dalla firma delle dimissioni.
Diritti del paziente che si rivolge al medico di famiglia
Quando si parla di diritti del malato è essenziale andare oltre al contesto ospedaliero e considerare anche il rapporto con il medico di famiglia, la principale figura ponte tra la Sanità Pubblica e gli utenti.
A tal proposito è bene specificare che questi ultimi devono essere informati chiaramente degli orari di studio del medico della mutua sia attraverso il sito dell’ASL, sia tramite un cartello affisso nello studio stesso.
Il medico di base deve inoltre rendersi disponibile per le visite a domicilio nei casi in cui il paziente dovesse risultare impossibilitato a raggiungere lo studio. Le suddette visite devono avvenire nell’arco della medesima giornata se richieste entro le 10 del mattino o, se l’istanza arriva oltre quell’orario, entro e non oltre le 12 del giorno successivo.
In caso di patologie croniche o della necessità di un’assistenza continua (situazione tipica dei pazienti allettati), i diritti del malato prevedono la possibilità di richiedere, alla propria ASL di competenza, l’accesso a un Servizio di Assistenza Domiciliare Programmata.
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