L'artrite psoriasica è un tipo di artrite che può colpire alcune persone che soffrono di psoriasi, una malattia della pelle che provoca delle chiazze rosse ricoperte da scaglie, nella maggior parte dei casi l'artrite psoriasica si presenta dopo alcuni anni dallo sviluppo della psoriasi e solitamente provoca dolore alle articolazioni che vengono colpite con rigidità e gonfiore.

Qualsiasi parte del corpo può essere colpita dall'artrite psoriasica, compresa la colonna vertebrale ed i polpastrelli e i dolori possono essere piuttosto vari da relativamente lievi a gravi. Sia l'artrite psoriasica che la psoriasi sono molto altalenanti cioè in alcuni momenti la patologia arriva alla sua forma più acuta ed in altri i sintomi diminuiscono.

Purtroppo non è ancora stata trovata una vera e propria cura, ma ci sono vari trattamenti necessari per prevenire il danno articolare e per controllare i sintomi.

Se non hai una diagnosi di psoriasi, ma hai dei dolori persistenti, senti le articolazioni rigide e c'è la presenza di gonfiore, devi consultare il tuo medico di fiducia perché possa indirizzarti da un professionista. Se invece la psoriasi ti è già stata diagnosticata, i controlli sono da effettuare, naturalmente in base alla gravità, almeno una volta all'anno per tenere sotto controllo la malattia.

Quali sono le cause dell'artrite psoriasica?

L'artrite psoriasica sembra che colpisca quasi 1 persona su 3 con psoriasi, il suo sviluppo lo si vede tra i 5 ed i 10 anni dalla diagnosi di psoriasi, anche se alcune persone possono riscontrare dolori articolari prima di notare i problemi alla pelle.

Come succede con la psoriasi, sembra che l'artrite psoriasica si verifichi perché il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani, ma non è ancora chiaro perché alcuni pazienti con la psoriasi sviluppano anche l'artrite psoriasica ed altri invece no.

Se il medico di famiglia sospetta che tu abbia l'artrite psoriasica ti consiglierà di andare da un reumatologo per effettuare una valutazione dei sintomi e cercare di escludere altre patologie come: l'artrite reumatoide e l'osteoartrite.

Per avere la corretta diagnosi potrebbe farti fare:

  • risonanza magnetica
  • ecografia
  • radiografia
  • esami del sangue

Con i problemi di artrite psoriasica l’alimentazione può aiutare?

Partendo dal presupposto che una corretta alimentazione deve essere equilibrata e varia per chiunque, per un paziente con l'artrite psoriasica è indispensabile evitare di mangiare cibi grassi di origine animale, ricchi di zucchero, viene sconsilgiata o chiesto di ridurre al minimo l'assunzione di latte e derivati, carni rosse, insaccati, dolci, fritti eliminare completamente bevande zuccherate e alcoliche, ridurre l'uso di sale e pepe. Viene consigliata l'assunzione di cibi antinfiammatori e depurativi, frutta e verdura di stagione, cereali integrali, pesce azzurro e carni bianche. 

Naturalmente l'alimentazione è un punto molto importante per ogni singolo individuo, per chi ha problemi di salute diventa fondamentale anche se logicamente non basta, infatti il reumatologo sceglierà i trattamenti adeguati per:  
  • migliorare la qualità della vita del paziente 
  • alleviare i sintomi
  • rallentare la progressione della malattia

Per avere dei risultati, ci sarà la necessità di provare una serie di farmaci diversi, alcuni dei quali potranno trattare anche la psoriasi. I principali medicinali che vengono usati per trattare l'artrite psoriasica sono:

  • corticosteroidi
  • terapie biologiche
  • farmaci antireumatici per modificare la malattia (DMARD)
  • farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)

La ricerca è in continuo studio per trovare cure alternative e funzionali che possano sollevare dai dolori chi soffre di artrite psoriasica che in alcuni pazienti, anche se raramente, può svilupparsi in una forma più grave come l'artrite mutilante, la quale è molto dolorosa ed invalidante.

L'artrite psoriasica espone anche alcune persone a un rischio maggiore di sviluppare sindrome metabolica, ipertensione, malattie cardiovascolari e diabete, quindi è necessario seguire le terapie prescritte dallo specialista e fare regolarmente i controlli per vedere come si comporta la malattia.


Cosa ne pensi? Hai domande? Scrivici