La spondilite anchilosante, chiamata anche malattia di Bechterew, è una malattia rara che fa parte della categoria delle artriti, questo tipo di artrite provoca rigidità e dolore alla schiena, solitamente i primi sintomi si notano nella parte bassa della schiena, successivamente può arrivare fino al collo o colpire le articolazioni in altri punti del corpo. 

Facendo un'analisi delle due parole possiamo dire che:

  • spondilite significa che è in atto un'infiammazione alle articolazioni della schiena, in alcuni casi gravi la colonna vertebrale rimane curva;
  • anchilosante vuol dire che c'è una riduzione o la mancanza totale o parziale dei movimenti di un'articolazione.

Purtroppo ad oggi non esiste ancora una cura per guarire dalla spondilite anchilosante, ma fare esercizi per la schiena ed in generale per tutto il corpo e l'utilizzo di farmaci possono aiutare a mantenere la schiena meno rigida, più forte e ad alleviare i dolori.

Spondilite anchilosante: sintomi

Come già anticipato qui sopra, la spondilite anchilosante comincia con un dolore alle articolazioni sacro iliache, cioè nel punto in cui c'è il collegamento tra bacino e colonna vertebrale, può colpire anche dove i legamenti e i tendini si attaccano alle ossa, ci sono casi in cui le vertebre si fondono tra di loro.

I possibili sintomi della spondilite anchilosante sono legati alla rigidità e al dolore della parte bassa della schiena, ma non solo, anche di:

  • cosce,
  • talloni,
  • piedi,
  • natiche,
  • mani, 
  • spalle,
  • fianchi,
  • gabbia toracica.

Quando una persona ha questo tipo di artrite potrebbe trovarsi in questo tipo di situazioni:

  • stanchezza,
  • difficoltà nel respirare profondamente,
  • spina dorsale che si curva in avanti e piuttosto rigida,
  • articolazioni gonfie,
  • un peggioramento del dolore dopo esser stati tnato seduti o al mattino.

Siccome i sintomi sono soggettivi, ogni paziente ha il suo stato di salute in riferimento alla malattia, può essere che una persona peggiori le sue condizioni di salute prima di un'altra. 

Oltre che causare infiammazione e dolore un po' in tutto il corpo, la spondilite anchilosante può avere anche queste complicazioni: 

  • uveite, un'infiammazione dolorosa oculare, può rendere gli occhi sensibili alla luce intensa e annebbiare la vista, colpisce circa il 40% dei pazienti con la spondilite anchilosante;
  • problemi alla valvola cardiaca, anche se è piuttosto raro che la patologia ingrandisca l'arteria più grande del corpo, l'aorta, ma se succede il cuore non riesce a fare il suo lavoro correttamente e può creare stanchezza e lasciare con il fiato corto;
  • colonna vertebrale in difficoltà, anche qui in casi rari, con l'indebolimento delle vertebre queste possono subire rottore o fratture. Le vertebre che si danneggiano possono andare a dare fastidio ai nervi della cauda equina (parte bassa del midollo spinale). Potrebbero sorgere anche delle problematiche per la vescica o l'intestino, mancanza di riflessi o avere problemi sessuali.

Chi soffre di spondilite anchilosante ha più probabilità di avere alcuni tipi di cancro come: alla prostata e alle ossa negli uomini, nelle donne cancro al colon e in entrambi i sessi tumori del sangue.

I fattori di rischio che possono scatenare la spondilite anchilosante sono:

  • sesso maschile, sembra che gli uomini siano più soggetti a contrarre questa malattia, le donne che la prendono tendono a sviluppare la spondiloartrite assiale, cioè una forma più lieve;
  • età, può iniziare perfino dall'adolescenza, la maggior parte dei pazienti colpisce entro i 30 anni e una buona parte la contrae entro i 45 anni.

Come viene effettuata la diagnosi?

È piuttosto difficile diagnosticare la spondilite anchilosante perché il sintomio principale è il mal di schiena, un disturbo di moltissime persone, per arrivare ad una corretta diagnosi potrebbero rendersi necessari vari test come:

  • esami del sangue,
  • sintomi e esame fisico,
  • risonanza magnetica,
  • radiografia.

Nonostante non ci sia la cura è molto importante rimanere attivi per gestire la malattia, fare esercizio fisico aiuta a mantenere la colonna vertebrale meno rigida e più dritta, si hanno meno dolori. Anche la fisioterapia è un ottimo aiuto per la postura e per i muscoli.

I farmaci antidolorifici non steroidei possono essere di aiuto per sentire meno dolore, ma possono essere un problema per lo stomaco, il cuore o avere altri effetti collaterali.
 


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