Durante l’estate è molto comune sentire frasi come: "Mi è venuta la cervicale per colpa del condizionatore". Ma è davvero così? L’aria condizionata può causare dolore cervicale? O si tratta solo di una leggenda metropolitana?
In realtà, il legame esiste, ma è più indiretto di quanto si pensi. Vediamo cosa succede, come si manifesta il dolore e cosa si può fare per evitarlo, senza rinunciare al comfort del fresco estivo.
La zona cervicale, che comprende le prime sette vertebre della colonna, è particolarmente esposta e vulnerabile, soprattutto in estate per tre motivi:
È spesso scoperta: magliette leggere, capelli raccolti o il semplice fatto di stare all’ombra fanno sì che il collo sia più esposto agli sbalzi di temperatura rispetto ad altre parti del corpo.
Accumuliamo tensione muscolare nella zona del trapezio e della nuca, spesso senza rendercene conto: posture scorrette al PC o in auto, stress e mancanza di movimento accentuano il problema.
I getti diretti d’aria fredda provocano un riflesso muscolare difensivo: i muscoli si irrigidiscono per “proteggersi”, causando dolore o limitazione nei movimenti.
Il risultato? Un fastidio che spesso inizia con una sensazione di collo rigido, che può evolvere in mal di testa, formicolii alle spalle o persino nausea nei casi più acuti.
Vediamo più nel dettaglio quali situazioni aumentano il rischio di sviluppare o peggiorare un dolore cervicale:
1. Getto diretto sul collo
È il caso classico di chi dorme con il ventilatore o il climatizzatore puntato addosso. Il getto continuo d’aria fredda sulla zona cervicale può far contrarre i muscoli in modo improvviso, causando un irrigidimento. Questo meccanismo, se prolungato per ore (ad esempio durante la notte), può portare al risveglio con torcicollo, dolore al movimento, o cefalea cervicale.
2. Sbalzi di temperatura eccessivi
Quando si passa in modo brusco da 35°C a 22°C, il corpo può rispondere con una sorta di “shock termico” localizzato. I muscoli si contraggono per reagire al freddo improvviso. Questo è particolarmente vero per chi entra e esce continuamente da ambienti climatizzati, ad esempio uffici, centri commerciali o automobili.
3. Postura rigida in ambienti freddi
Il freddo può indurre inconsciamente ad assumere una postura contratta, con le spalle sollevate o la testa incassata tra le scapole. Questa posizione aumenta la tensione muscolare nella zona cervicale, amplificando eventuali sintomi preesistenti.
La buona notizia è che non serve rinunciare all’aria condizionata: basta imparare a usarla con intelligenza e adottare piccoli accorgimenti quotidiani.
1. Evita il getto diretto
Mai puntare il climatizzatore o il ventilatore direttamente verso il collo, specialmente mentre si dorme o si lavora fermi. Se non è possibile regolare il flusso, meglio deviare il getto verso l’alto o verso una parete.
2. Mantieni una temperatura stabile (non troppo bassa)
L’ideale in estate è mantenere una temperatura tra 25°C e 27°C, sufficientemente fresca ma senza creare uno sbalzo termico con l’esterno superiore a 6-7°C. Questo vale anche in auto: accendere il climatizzatore a potenza massima può sembrare piacevole, ma è un rischio inutile per la cervicale.
3. Proteggi la zona cervicale
Se lavori in un ufficio freddo o passi molte ore in ambienti climatizzati, può essere utile tenere a portata di mano un foulard leggero o una sciarpa estiva. Anche solo coprire temporaneamente la zona può prevenire l’irrigidimento muscolare.
4. Fai pause e muoviti
Interrompere periodicamente il lavoro al PC o i lunghi viaggi in auto per mobilizzare collo e spalle aiuta a mantenere l’elasticità muscolare. Rotazioni lente del capo, allungamenti del trapezio e aperture delle spalle sono piccoli gesti che fanno la differenza.
Se cerchi idee per iniziare, dai un’occhiata a questo articolo utile: Gli esercizi per la colonna vertebrale
5. Attenzione alla postura
In ambienti freddi tendiamo a “chiuderci”, incassando il collo tra le spalle. Per evitarlo, assicurati che la postazione di lavoro sia ben regolata, con lo schermo all’altezza degli occhi, schiena dritta e piedi ben appoggiati.
Se, nonostante le precauzioni, il dolore cervicale si manifesta, è importante non trascurarlo.
I sintomi da tenere sotto controllo includono:
Dolore persistente da più di 2–3 giorni
Limitazione nei movimenti del collo
Mal di testa che parte dalla nuca
Formicolii a braccia o mani
In questi casi, può essere utile valutare un intervento fisioterapico personalizzato, che può includere mobilizzazioni articolari, tecniche manuali o terapie strumentali. Anche l’applicazione di calore localizzato e una corretta routine di esercizi può accelerare la guarigione.