
L’operazione al ginocchio può essere piuttosto delicata, poiché si tratta di un’articolazione complessa del corpo umano la quale, oltre a garantirne la mobilità, deve anche essere in grado di sorreggerne tutto il peso. Per tale ragione, oltre alla necessità di affidarsi a professionisti seri per l’intervento, è cruciale seguire un rigido programma riabilitativo post-operatorio.
Le lesioni che possono interessa l’area del ginocchio sono molteplici e, spesso si tratta di traumi indiretti al femore o alla gamba che però si ripercuotono inevitabilmente sull’articolazione stessa. In caso di interessamento diretto si parla per lo più di fratture dei capi articolari e lussazioni.
Ci sono poi le lesioni interne che però si generano in generale per via di sollecitazioni in torsioni, di abduzioni o adduzioni estreme. Il caso più comune in tale senso è la lesione al legamento crociato anteriore o LCA.
Il ruolo principale del suddetto legamento è quello di mantenere in posizione la tibia in modo che non scivoli sul femore, ma una sollecitazione violenta e diretta può romperlo con facilità (come spesso avviene nel gioco del calcio). Tuttavia, non serve per forza un contatto diretto con un altro oggetto perché si verifichino dei danni, spesso basta un movimento troppo brusco o irregolare della gamba per causarne la rottura.
Riconoscere questa tipologia di infortunio è piuttosto facile: dapprima si avverte un dolore più o meno intenso (a seconda dei casi) nell’area del ginocchio che porta a limitare le prestazioni o a dover interrompere del tutto l’attività sportiva; poi in un paio di giorni il ginocchio si gonfia e il dolore aumenta, arrivando a limitare le capacità motorie dell’individuo.
Consultare un ortopedico o il medico curante è imperativo, anche perché la sgradevole sensazione causata dall’infortunio spingerà il paziente a cercare spontaneamente assistenza. Prima di sottoporsi all’operazione al ginocchio, però, è fondamentale che il professionista comunichi al paziente tutti gli eventuali rischi o le possibili limitazioni post-operatorie.
La decisione viene presa tenendo conto di tali fattori oltre che all’età della persona che deve subire l’intervento e alla presenza di eventuali lesioni correlate (cartilagini, menischi, ecc.). Una volta stabilito come procedere è plausibile che sia necessario sottoporsi a dei cicli di fisioterapia che hanno la funzione di mitigare il gonfiore e il dolore.
Per quanto la procedura chirurgica in sé è utile sapere che esistono differenti approcci, ma il più comune è la ricostruzione dell’LCA utilizzando un legamento preso da altre zone del ginocchio stesso. Il nuovo tessuto verrà quindi fissato al femore e alla tibia facendolo passare per dei nuovi fori creati appositamente.
Parlando di riabilitazione post-operatoria è importante sottolineare che si tratta di un processo lento e lungo, che deve essere iniziato poco tempo dopo la conclusione dell’intervento. Di solito viene applicato un tutore di supporto e vengono fornite delle stampelle per la deambulazione, ma la chiave per il recupero è seguire la fisioterapia con costanza e impegno.