La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia da compressione del nervo mediano a livello del polso. Si tratta di una condizione molto comune, spesso legata a movimenti ripetitivi, sovraccarichi prolungati, lavori manuali o utilizzo intensivo di tastiera e mouse. Riconoscere i primi sintomi è fondamentale per evitare che il disturbo evolva da una fase irritativa iniziale a una compressione più severa, caratterizzata da dolore notturno, perdita di forza e difficoltà nei movimenti fini della mano. Un intervento tempestivo permette di ridurre la progressione del quadro clinico e di mantenere una buona funzionalità della mano.
La sindrome del tunnel carpale origina dalla compressione cronica del nervo mediano nel canale osteofibroso del carpo. Le cause più frequenti includono microtraumi ripetuti e posture scorrette del polso durante le attività quotidiane o lavorative. Anche condizioni come artrite, ritenzione idrica, uso prolungato di utensili vibranti o alterazioni anatomiche del canale carpale possono contribuire allo sviluppo del disturbo.
La fase iniziale della sindrome del tunnel carpale è spesso subdola e caratterizzata da disturbi intermittenti. I sintomi tendono a peggiorare durante la notte o nelle prime ore del mattino, quando la posizione del polso favorisce la compressione del nervo. Nelle forme più avanzate compaiono deficit di presa e difficoltà a eseguire attività fini.
La diagnosi si basa sull’esame clinico e sulla valutazione dei sintomi riferiti dal paziente. Test specifici come Phalen e Tinel possono evocare il disturbo. Nelle forme persistenti o quando è necessario approfondire il livello di compressione, si ricorre all’elettromiografia, utile per quantificare l’alterazione della conduzione del nervo mediano. È importante distinguere il tunnel carpale da altre neuropatie periferiche o patologie del rachide cervicale che possono simulare quadri simili.
Il trattamento nella fase iniziale ha l’obiettivo di ridurre la compressione del nervo mediano e controllare l’infiammazione locale. La gestione conservativa è spesso efficace se attuata tempestivamente. È essenziale intervenire sulle abitudini quotidiane, correggere le posture scorrette e ridurre i carichi meccanici ripetitivi.
In presenza di dolore persistente o disturbi avanzati, la valutazione medica è essenziale per definire eventuali terapie farmacologiche o, nei casi più gravi, l’indicazione chirurgica.
Gli esercizi mirati migliorano la mobilità tendinea e riducono la frizione nel tunnel carpale. L’obiettivo è mantenere scorrevoli i tendini flessori e favorire una distribuzione ottimale delle pressioni all’interno del canale carpale.
I tutori per tunnel carpale mantengono il polso in posizione neutra, riducendo l’irritazione del nervo mediano. I modelli più utilizzati sono quelli da notte o quelli con stecche palmari per un migliore controllo del movimento. Su Sanitaria Sportiva è possibile trovare dispositivi studiati per offrire stabilità senza compromettere la comodità d’uso.
La sindrome del tunnel carpale può essere gestita efficacemente se riconosciuta nelle fasi iniziali. L’utilizzo mirato di un tutore adeguato, associato alla correzione delle abitudini quotidiane e a esercizi specifici, rappresenta un approccio conservativo valido per evitare il peggioramento del quadro clinico. Intervenire precocemente permette di preservare la funzionalità della mano e ridurre il rischio di danni permanenti al nervo mediano.
Questo articolo ha finalità informative e non sostituisce un consulto sanitario personalizzato.